Retribuzione professionale docenti riconosciuta anche alle supplenze brevi, le vittorie in Tribunale

Retribuzione professionale docenti riconosciuta anche alle supplenze brevi, le vittorie in Tribunale

Ancora una volta parte da Biella un nuovo tsunami che potrebbe abbattersi contro il MIUR. L’Avvocato biellese Giovanni Rinaldi, da sempre impegnato insieme ai colleghi Walter Miceli e Fabio Ganci, tutti legali ANIEF, in contenziosi in materia di Diritto scolastico apre un’altra breccia a favore dei dicenti precari.

Una sentenza del Tribunale di Torino prima e oggi altre 2 sentenze gemelle, del Tribunale di Ivrea,  hanno accolto  le sue domande e in un solo colpo cancellano la Nota Miur del 17 dicembre 2012 che aveva stabilito in modo illegittimo che “sia la retribuzione professionale docenti che il compenso individuale accessorio non competono ai supplenti brevi e saltuari. La Circolare Ministeriale 14 aprile 2000, n. 118, elenca le fattispecie per le quali è previsto il pagamento dei compensi in parola, limitandole essenzialmente ai contratti a tempo indeterminato e determinato purché di durata annuale o sino al termine delle attività didattiche o anche ai contratti stipulati ai sensi dell’art. 40 comma 9 della legge 449/1997.

E quindi cosa succederà ora? I docenti e il personale ATA che hanno stipulato, negli ultimi 5 anni, contratti “brevi e saltuari” in sostituzione degli insegnanti assenti nel corso dell’anno scolastico potranno rivendicare interessanti differenze retributive.

Docenti: € 164 al mese sino al 28 febbraio 2018 – € 174,50 al mese dal 1 marzo 2018.

ATA: € 54,50 al mese sino al 28 febbraio 2018 – € 66,90 al mese dal 1 marzo 2018.

La tesi dell’avvocato Rinaldi, che fino alla scorsa primavera sembrava insostenibile ha trovato conferma in Cassazione con l’Ordinanza n. 20015 del 27 luglio, attraverso la quale cambia orientamento sulla materia e condanna il Ministero dell’Istruzione per palese violazione della direttiva comunitaria 70/1999 per l’evidente discriminazione posta in essere nei confronti del personale precario con contratti inferiori all’annualità. 

Tutto il personale, ha spiegato la Suprema Corte, a prescindere dal tipo di contratto professionale stipulato, ha quindi pieno diritto all’assegno tabellare, di oltre 160 euro lorde, corrisposto per 12 mensilità.

Tanti già i ricorsi depositati e tantissimi i docenti precari in possesso dei requisiti per ricorrere in Giudizio. 

Tutti i docenti che hanno stipulato supplenze brevi e saltuarie dovevano vedersi corrispondere comunque la Retribuzione Professionale Docenti nel cedolino stipendiale e ora potranno rivendicare questo trattamento accessorio previsto dal CCNL e illegittimamente negato dal Miur, che può portare al recupero di somme importanti.

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