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70 sentenze in 60 giorni: il Miur va a picco.

diritto-scolasticoA seguito della Sentenza della Corte di Cassazione n. 22558 del 7 novembre 2016 che questo studio legale ha ottenuto, dopo una lunga battaglia presso i tribunali, è stato definitivamente sancito il diritto alla parità di trattamento tra docenti di ruolo e docenti precari con conseguente diritto per i precari a percepire gli scatti di anzianità mai corrisposti. Sulla scia di tale principio è avuto un exploit di sentenze che ha fatto concludere la stagione lavorativa primaverile con un risultato straordinario. Sono infatti ben 70 le sentenze, che l’Avv. Giovanni Rinaldi ed i colleghi Walter Miceli e Fabio Ganci (team legali Anief per il Piemonte) hanno ottenuto in appena 2 mesi contro il Ministero della Pubblica Istruzione. È stato difeso il personale della scuola in toto: sia il personale docente sia il personale Ata.

In primis, per quanto attiene il personale di ruolo le carriere di docenti e Ata non erano state valutate per intero come meritavano. I giudici hanno ribadito, giorno dopo giorno, che per il personale di ruolo nella scuola debba essere riconosciuto il diritto all’integrale ricostruzione della carriera maturata durante il periodo di pre-ruolo, in quanto le norme legislative e contrattuali che impongono la valutazione in misura inferiore sono in contrasto con la normativa europea.

In secundis, per il personale precario, in assenza di ragioni oggettive di deroga al principio di non discriminazione, le sentenze hanno confermato che “sussiste il diritto dei ricorrenti alla progressione professionale retributiva, negli stessi termini previsti per il personale di ruolo”.soldiIl Ministero della Pubblica Istruzione, malgrado le centinaia di sentenze nelle quali risulta inevitabilmente e ininterrottamente soccombente, negli anni reitera un’illecita quanto odiosa discriminazione a discapito di tutti i precari della scuola, docenti e Ata. Diverse vittorie si sono avute anche nel campo della mobilità del personale scuola, in seguito agli errori dell’algoritmo che doveva regolare i trasferimenti per l’anno scolastico 2016/2017, e del risarcimento del danno per la reiterazione abusiva dei contratti a termine, a seguito della Sentenza della Corte di Cassazione n. 22552/2016. Due mesi che costano al Ministero della Pubblica Istruzione mezzo milione di euro.

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Ministero condannato, ancora una volta, a pagare gli scatti di anzianità a 36 docenti precari.

Ministero condannato a pagare gli scatti di anzianità a 36 docenti precari.

bilanciaI Tribunali del Lavoro del Piemonte danno piena ragione all’ANIEF e confermano il pieno diritto dei lavoratori a termine della scuola alla corretta attribuzione degli scatti di anzianità anche durante il periodo di precariato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi continuano la loro azione vincente in favore dei nostri iscritti ottenendo ben 36 provvedimenti che confermano a chiare lettere che il CCNL scuola, risultando in contrasto con la normativa comunitaria, deve essere disapplicato.

I Tribunali del Lavoro di Biella, Ivrea e Torino, infatti, accogliendo le richieste dei legali e richiamando l’ormai consolidata giurisprudenza comunitaria, hanno evidenziato come, “la clausola 4 dell’Accordo quadro sul rapporto a tempo determinato recepito dalla direttiva 99/70/CE, di diretta applicazione, impone di riconoscere la anzianità di servizio maturata al personale del comparto scuola assunto con contratti a termine, ai fini della attribuzione della medesima progressione stipendiale prevista per i dipendenti a tempo indeterminato dai CCNL succedutisi nel tempo.

Vanno, conseguentemente, disapplicate le disposizioni dei richiamati CCNL che, prescindendo dalla anzianità maturata, commisurano in ogni caso la retribuzione degli assunti a tempo determinato al trattamento economico iniziale previsto per i dipendenti a tempo indeterminato”.

Il Miur è stato condannato, dunque, a corrispondere ai 36 lavoratori che si sono rivolti con fiducia a noi, tutta l’anzianità di servizio maturata sin dalla data del primo contratto di lavoro a tempo determinato per un totale che supera i 200mila euro tra risarcimento e condanna al pagamento delle spese di soccombenza.

Esprimiamo piena soddisfazione per il risultato ottenuto e ricordiamo a tutti gli interessati che, in attesa che il Miur prenda coscienza dell’illegittimità del suo operato e apporti le dovute modifiche al CCNL di comparto, l’unica strada per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità acquisita è adire le vie legali.

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Tribunali di Torino e Ivrea: €70.000 per 22 docenti!

Avv. Walter MiceliAvv. Fabio Gancifoto gio

Con ben sette sentenze ottenute dall’ANIEF presso i Tribunali del Lavoro di Torino e Ivrea, il Ministero dell’Istruzione è stato condannato per discriminazione e violazione di norme comunitarie nei confronti di 22 docenti precari cui non aveva mai riconosciuto il diritto alle progressioni di carriera e all’anzianità di servizio maturata in ragione dei tanti contratti a termine succedutisi nel corso degli anni.

Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi hanno ottenuto una condanna dell’Amministrazione a più di 70.000 Euro di risarcimento.

Secondo la sentenza “in assenza di ragioni oggettive di deroga al principio di non discriminazione sussiste il diritto dei ricorrenti alla progressione professionale retributiva, negli stessi termini previsti per il personale di ruolo” ribadendo che “non possono esservi dubbi sul fatto che l’Ordinamento comunitario prescrive come regola la parità di trattamento tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato nel settore privato come in quello pubblico”.

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