Accolto il primo ricorso sulla integrale Ricostruzione di Carriera

Accolto il primo ricorso sulla integrale Ricostruzione di Carriera

20 mila euro di arretrati. Lo annuncia Anief che ha patrocinato il ricorso di una docente immessa in ruolo nel 2007/08 con nove anni di precariato. Recuperati subito i tre anni persi dopo la ricostruzione di carriera. Ottenuto un risarcimento netto di 13.457,92€ per l’anticipo alla fascia 0-9 e un aumento mensile di 195,45€ per il passaggio alla fascia 15-20 dal 2012/3 (pari a 7.622,55€). Chi è stato assunto negli ultimi anni con più di quattro anni di precariato, può ricorrerecon Anief per impugnare il decreto e ricostruirsi la carriera.

A una delle tante migliaia di docenti immesse in ruolo negli ultimi anni sarebbe costato più di 20 mila euro, ad oggi, il raffreddamento della carriera disposto dalla legge e dal contratto (riconoscimento dei soli 2/3 di servizio dopo il quarto anno di pre-ruolo per i primi vent’anni di carriera), soldi che sono stati recuperati dagli avv. G. Rinaldi, W. Miceli e F. Ganci dell’Anief grazie alla richiesta di disapplicazione della normativa interna in contrasto con la normativa comunitaria, in un ricorso promosso dal giovane sindacato.

Già, perché il principio di non discriminazione, formatosi intorno alle sentenze relative alla direttiva 70/99, impone la valutazione immediata per intero del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera del personale della scuola, come ha ricordato, ancora di recente, la Commissione Ue in risposta all’ennesima denuncia di un cittadino italiano. E, finalmente, arriva la prima sentenza del tribunale del lavoro di Torino sul primo di diversi ricorsi che il sindacato ha promosso nei tribunali italiani, contestando, peraltro, proprio il CCNL 2006-2009 firmato dagli altri sindacati rappresentativi.

Il sindacato ricorda come la sentenza interessi la maggior parte dei 300 mila assunti a partire dal 1999 (di cui 100 mila dal 2011 senza primo gradino stipendiale) e i futuri 100 mila che saranno assunti dal 2015, considerato che,  secondo la relazione tecnica al disegno di legge sulla Buona scuola, più del 65% ha maturato da precario un’anzianità di servizio pari a 0-8 anni e più del 30% pari a 9-15 anni. Se si considera soltanto quest’ultima categoria, è evidente come sulla pelle dei lavoratori lo Stato abbia risparmiato più di 2,5 miliardi negli ultimi anni, senza prendere in considerazione la rideterminazione delle ricostruzioni di carriera per la prima categoria.

Anief, ad ogni modo, ricorda come la sentenza non vale erga omnes ma soltanto per chi ricorre. E può ricorrere tutto il personale della scuola neo-immesso in ruolo dal 2002/3 con più di quattro di servizio pre-ruolo, con effetti di rideterminazione dei gradini stipendiali per tutto il decennio successivo fino al blocco del 2012/3, e permanenti fino a fine carriera.

Soddisfatto Marcello Pacifico, presidente Anief: “Lo avevamo denunciato cinque anni fa e ora finalmente, dopo le sentenze dei tribunali italiani sulla stabilizzazione dei precari, la previsione di un fondo per il risarcimento per gli abusi dei contratti a termine previsto dal legislatore e due piani straordinari di assunzione per 200 mila precari, arriva la prima sentenza sulla ricostruzione di carriera del personale della scuola neo-immesso in ruolo che riconosce per intero tutto il servizio pre-ruolo. E’ una vittoria del diritto al lavoro e una soddisfazione per tutto il nostro staff giuridico-legislativo, ma la battaglia è ancora lunga. Ora impugneremo tutti i decreti di ricostruzione di carriera emessi negli ultimi anni in contrasto con la normativa comunitaria. E se anche dal 2013 non saranno considerati più validi gli anni di progressione di carriera, comunque, otterremo, risarcimenti adeguati per il pregresso che avranno effetti anche ai fini contributivi su pensioni e TFR. Quindi, ricorreremo contro il CCNL del 4 agosto 2011 che ha eliminato il primo gradino stipendiale (fascia 0-2) per i neo-assunti.”

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